Suggerimento:
mentre scorrete il blog tenete in sottofondo la musica del gruppo cha ha accompagnato la serata dell’evento: i Roggiu De Mussa Pin-A
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
Il Percorso Espositivo
1- Marco Castellani e Renata Liszkai – Fotografie varie ->
2- Tiziano Finazzi – Opere varie ->
3- Andrès Recondo – Aliens ->
4- Federica Tralongo – Stupore e Contorsione: bianco su bianco ->
5- Andrea Anselmini – Madre Natura Featuring Andrea Anselmini ->
6- Sara Apostoli – L’Albero delle Debuttanti ->
7- Sara Apostoli – Aracnofonia ->
8- Marcello Bregoli – Pulsar B0329+54 ->
9- Giada Crispiels – Theridiidae – Achearanea ->
10- Roggiu De Mussa Pin-A – Musicanti ->
11- L’Aperitivo ->
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
Il Percorso Espositivo
Stupe-Facendo era organizzato impostando un percorso espositivo “guidato”: l’Arte va vissuta come pare e piace, ma avere un suggerimento per godersi meglio la visita penso fosse apprezzabile. Idealmente partendo dalla più classica fotografia sotto il portico (postazione 1) si procedeva verso un angolo di luci e colori pieno di energia (post. 2), per poi aprirsi la vista verso il parco accompagnati dalla proiezione sommessa e romantica del filmato sul muro di palloncini (post. 3). La centralità del parco, costituita dal faggio pendulo (post. 6) veniva raggiunta attraversando manichini pronti di li a poco a prender vita (post. 4) e cornici immerse nel verde a fotografare la propria sostanza (post. 5). A questo punto non ci si poteva non fare attrarre dai bagliori posti sotto i rami del maestoso albero (appunto la post. 6). Addentrarsi sotto le fronde piangenti del faggio e, per quel galleggiare in aria di abiti luminosi, guardare affascinati all’insu. Proprio come si fa da bambini. Ed è con questo spirito che si lasciava poi l’albero per ritornare sul percorso ghiaioso e visitare la zona della fantasia fatta di un intreccio di comunicazioni violette (post. 7), luci e suoni dal cielo (post. 8) e l’avanzata di una famiglia di favolose aracni (post. 9).
Il tutto era servito da ottima musica ed un bancone/rinfresco davvero all’altezza! (post. 11)
Ah, la postazione 10 era il palco dei musicanti!
Questa è la planimetria con visualizzazione delle postazioni
Questa è la location: si vedono l’ingresso ed il colonnato sotto cui si sviluppava l’esposizione fotografica
Un momento dell’Evento – al tramonto
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
1- Marco Castellani e Renata Liszkai – Fotografie varie
Partendo dall’ingresso, sotto il portico, a sinistra, l’esposizione fotografica di Marco Castellani e di Renata Liszkai…
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
2- Tiziano Finazzi – Opere varie
… dalla quale si procedeva verso l’ala nascosta del parco, quella che, grazie alle opere di Tiziano Finazzi, è diventata un armonioso angolo di poesia…
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
3- Andrès Recondo – Alien
Musica – “Blue” dall’album “Cerebradinamo”
Editing – Andrès Recondo
Commento dell’Artista
Esiste tutto ciò che io ancora non riesco ad immaginare
Il percorso procedeva poi costeggiando la parte ovest del parco dove Andrès Recondo ha presentato la sua “Aliens“, un’installazione video creata mixando immagini da reportage negli abissi dei mari e musica da lui composta, il tutto proiettato su un rigoglioso muro di palloncini bianchi (800…)
in fase di preparazione
risultato
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
4- Federica Tralongo – Stupore e Contorsione: bianco su bianco
Commento dell’Artista
Stupire: meravigliare, sbalordire / Stupirsi: lasciarsi prendere dallo stupore. L’installazione è qualcosa di magico, di irreale, che al primo colpo d’occhio da una sensazione d’immobilità, di assoluto, di trapiantato nella terra, nel sottosuolo, che sale verso l’alto e si stabilizza con freddezza. Il colore dominante è il bianco, che contrastando con il verde prorompente della natura del parco, fa risaltare un sentimento di purezza e di tranquillità. Il bianco per definizione, è un colore con alta luminosità ma senza tinta, e se lo si coglie sotto un profilo psicologico è il colore della pulizia, dell’ordine, della chiarezza, coloro che scelgono questo colore rifiutano tutto ciò che è oscuro o incomprensibile. Chi sceglie il bianco propende per la luce e la freschezza ed è questo il suo modo di concepire le fragranze che definisce bianche.
Il bianco e le forme in cui si sviluppa nell’opera sono il fulcro della performance.
Un manichino di donna bianco si erge sopra una piattaforma quadrata, come a controllare e a tranquillizzare la situazione circostante, mentre ai suoi piedi teste tinte di bianco come statue fuoriescono dal terreno, tutte con lo sguardo verso la stessa direzione. Sono bloccate, immobilizzate, sono lì, ferme. La natura è stabile, cosa può sorprendervi?
L’infanzia, il gioco, il divertimento. Ogni età ha un ricordo, un movimento, un’espressione, anche se viene mascherata con lo stesso viso, bianco, neutrale, che ci accompagna per tutta la vita. Ci trasformiamo ma siamo sempre gli stessi. Così dai sette, ai nove, dieci, dodici, ventidue anni, l’opera da vita a ciò che abbiamo reso immobile il ricordo.
Suoni esterni caricano le bambine, creando una sorta di gioco spastico che confonde visivamente lo spettatore. Piano piano i corpi prendono vita contorcendosi tra di loro, alternando creatività e allegria tra di esse e un divertimento che lascia intendere qualcosa di contorto e non comprensibile. Una visione di stupore che parte da un colore, da un’età, da un corpo che si muove.
Rimaniamo colpiti da qualcosa che non abbiamo mai visto, da qualcosa che non ci appartiene, ma in realtà quelli siamo noi, ci riconosciamo, anche noi siamo stati bambini, anche noi ci siamo stupiti, anche noi vi abbiamo imitato. Ma non lo siamo più.
Una riflessione sul tema del corpo che ci rappresenta, in qualsiasi forma ma soprattutto espressione e flessibilità!
Materiali
Dopo Andrès era la volta di Federica Tralongo la quale, oltre a realizzare un’installazione immobile, ha creato una coreografia danzante con le sue giovani apprendiste, le quali hanno intervallato la serata con due (+ bis) spettacoli.
la preparazione
l’installazione
durante lo spettacolo
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
5- Andrea Anselmini – Madre Natura Featuring Andrea Anselmini
Commento dell’Artista
Permettere alla materia naturale di farsi protagonista, non sarà più portatatrice, o per meglio dire supporto per la creazione umana, ma in questo caso sarà l’uomo al servizio di essa e della natura. Con l’unico scopo di permettere a quest’ultima di rivelarsi sempre diversa e meravigliosa, attraverso una minima manipolazione, ma questo solo per aiutare il fruitore troppo spesso influenzato dalle cornici.
Perché la bellezza non ha bisogno di cornice
Materiale
Legno
Quasi dirimpetto a Federica, un incantevole angolo di riconoscimento alla propria bellezza: la Natura mette in mostra se stessa grazie ad Andrea Anselmini.
Mr Anselmini alle prese con la preparazione
l’installazione
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
6- Sara Apostoli – L’Albero delle Debuttanti
Commento dell’Artista
Un grande albero che diventa un mondo a parte, lontano da tutto il resto, chiuso nell’intimità della propria circoscrizione. Un luogo dove ci si può sedere e tornare bambini, voltando il naso all’insù per posare poi gli occhi su lanterne fatte da abiti colorati, una sorta di ballerine fatate, debuttanti immaginarie di quel luogo appartato e magico che l’albero in sé conserva.
Gli abiti, riempiti si luce, si gonfiano di un corpo nuovo, luminoso, vivendo una nuova esperienza ed utilità, anche in assenza delle proprie indossatrici.
La luce che sostituisce le membra.
Per questo tutti gli abiti sono di voluto recupero vintage, come se, con un’insolita presa di coscienza propria, volessero continuare a sentirsi protagonisti, diventandolo davvero.
Un omaggio al fotografo/scenografo Tim Walker.
Materiali
Abiti, lampade a basso consumo, fil di ferro, plastica e grucce.
Al centro del Parco, favorita da un contesto di rara bellezza, gli abiti fanno il loro debutto danzando magicamente tra le foglie secondo un ordine casuale prestabilito da Sara Apostoli …
di giorno
di notte
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
7- Sara Apostoli – Aracnofonia
Commento dell’Artista
E se ogni telefonata stendesse il suo filo, come un ragno veloce e preciso nella creazione della sua dimora?
Quest’opera si diletta giocando con l’effetto luce (creato con lampade wood), per creare una zona appartata di gusto estremamente contemporaneo.
Un lunghissimo filo di cotone bianco si intreccia in una triade di alberi fino a formare una grande ragnatela. Ai vertici dei fili una serie di barattoli di latta dipinti di bianco (chiaro simbolo infantile di comunicazione telefonica). Appoggiato al terreno sotto gli alberi poi, un tavolo e una sedia altrettanto bianchi che vengono a loro volta intrappolati dal filo.
Una riflessione sulla tangibilità dei vincoli comunicativi, un’immensa ragnatela intessuta nell’aria (visibile solo tramite lo stratagemma della luce), che diviene contemporaneamente necessaria per la società, ma che alle volte si limita ad intrappolarci nel suo intricato mantice di apparente invisibilità.
E lo stupore di trovarsi di fronte ad un qualcosa che ci appartiene, ma anche no.
Materiale
Legno, cotone, latta, vernice.
Nella porzione est del parco si sviluppa questa sorpresa di fili intrecciati che di notte accende la sua energia palesandola allo spettatore… 😮 e sempre grazie al duro lavoro di Sara Apostoli 😮
di giorno si può scorgere il vecchio gioco del telefono coi barattoli
di notte si fa vivida agli occhi l’energia della comunicazione …e si accende lo spettacolo!
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
8- Marcello Bregoli – Pulsar B0329+54
Commento dell’Artista
Eccomi di nuovo a fare ciò che aborro! Scrivere del mio fare arte…chi fa arte fa arte e non scrive del proprio fare, ma al massimo….ma io non sono un “Artista” e quindi il problema si risolve da solo!
Ciò che andrò ad installare nella fetta di parco dell’amico Matteo a me concessa è un prodotto di “natura artificiale”, un contrasto tra la natura vera e quella fasulla, che nella sua finzione d’esser natura sempre natura è, ma diversa….La plastica che si infiamma di luce colorata è il materiale, ed un file audio il corollario…cosa di meglio che il materiale industriale per stridere con il legno e l’erba e la terra…. i suoni prodotti da onde elettromagnetiche che giungono dall’algido “concetto” dello spazio siderale in un’atmosfera straniante…per ricordarci la nostra meschina piccolezza al cospetto dell’infinito, o più semplicemente, di fronte ad un albero vivo.
Istruzioni per l’uso:
Osservando, SENTIRE in silenzio.
Grazie
Materiali
Plastica, ferro, file audio e luce colorata
Quasi alla fine del tour, si arriva all’opera stellare di Marcello Bergoli. Quella alla quale soffermarsi con più calma quando il buoi cala, si è camminato molto, il brusio rimane attorno al bancone e vien voglia di prendersi un attimo per se stessi…
il Professor Bergoli alle prese con la sua opera
l’effetto dopo il calar del sole (peccato che non ci sia l’audio che accompagnava questa installazione)
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
9- Giada Crispiels – Theridiidae – Achearanea
Commento dell’Artista
Luogo di un sogno, che da reale, tangibile diviene favola…di carta!
Un libro nel quale entrare…piccoli insetti laboriosi che invadono ogni ove.
Dal greco θηρίδιον, therìdioncioé animaletto che si insinua e si appropria di un luogo che diviene suo, la propria casa.
Materiali
Carta, filo di ferro, ovatta
Ultima, ma solo per la posizione nel percorso, questa impressionante realizzazione che, tra tutte ha avuto probabilmente il maggior successo/ impatto sul pubblico. Era assolutamente da vedere, da ammirare e da vivere! Giada Crispiels ha lasciato il suo segno…
un momento della preparazione
ed il risultato ...
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
10- Roggiu De Mussa Pin-A – Musicanti
Di fronte all’ingresso, dietro la siepe, si sono posizionati i musicanti Roggiu de Mussa Pin-A ai quali non mi rimane altro che fare i complimenti per la pregiata e virtuosa musica che ha egregiamente accompagnato l’evento, dandogli quel giusto tocco.
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
11- L’Aperitivo
Come già dicevo prima, il catering o l’abbeveraggio + cibaggio, è l’attività più complicata da gestire soprattutto quando non hai un parametro di quanta gente possa essere presente. Si aveva un’idea di massima dati gli inviti che circolavano, ma il maltempo che perversava da settimane (e che da quel pomeriggio in avanti è totalmente cessato dando il via alla vera e propria estate) aumentava di non poco l’incertezza. Alla fine è andata anche questa… grazie allo squadrone di ragazze e ragazzi che han dato una mano dietro il bancone…
3 graziose fanciulle: Giada, Sara, Paola
• šΓµþΞφλςΞηÐσ •
• PER VEDERE TUTTE LE FOTO DELL’EVENTO ANDATE ALLA PAGINA FLICKR DI TPF. ITUNIVERSITY •
Lascia un commento