Non starò a svelare i segreti del mestiere :-o, quello no, ma ci piace dare l’idea a chi un giorno volesse di suo organizzare qualcosa (festa, evento, compleanno or whatever), l’idea che … bisogna sbattersi per far le cose bene!
Usare la testa, carta e penna. Studiare gli spazi, creare gli ambienti e gli abbinamenti. E rimboccarsi le maniche…
Anche in questo caso abbiamo preso in mano una cartina della casa e del parco ed abbiamo abbozzato la distribuzione degli spazi.
Avveniva ai primi di maggio. Non si sapeva ancora bene cosa gli Artisti avrebbero messo in campo. E nemmeno chi sarebbero stati gli Artisti ad affiancare la vecchia guardia (Andrès, Giada, Sara).
Di sicuro sapevamo una cosa: Eudaimonia. Mi è troppo piaciuta quella parola, il suo significato e le speranze che racchiude nella sua etimologia. E l’ho trovata troppo congeniale per il tipo di evento, per il tipo di persone. Una volta scelta la tematica (Ri-creando, Stupe-facendo, Eudaimonia) si è obbligati a creare un’atmosfera di conserguenza: per essere eudaimonici, dovevamo creare un ambiente che potesse colpire piacevolmente e serenamente le orecchie, gli occhi, il naso ed il palato. Dove la gente potesse sentirsi appagata, a suo agio, senza stress. Volevamo che all’uscita le persone potessero dire/ pensare “sono stato/a bene”.
Se sei stato/a bene, hai vissuto la nostra Eudaimonia. 🙂
Dunque ero così sicuro sulla tematica, che ho espresso alla “vecchia guardia” le intenzioni ed il significato di Eudaimonia affinchè, in prima battuta potessimo fare un po’ di brain storming assieme e poi potessero scervellarsi singolarmente su cosa creare e come renderlo organico con la tematica. Ciò è avvenuto a fine aprile, inizio maggio, poco prima che abbozzassimo le disposizioni.
All’inizio non erano previsti gli stand. E’ stato dal confronto con il Presidente del Gruppo Giovani, Davide, che si è deciso di spingere maggiormente sull’aspetto enogastronomico (uno dei punti salienti della serata). Voleva che se gli invitati avessero desiderato gustarsi qualcosa durante tutto l’arco della serata, ci fosse un qualcosa da fargli [de]gustare. Sempre a disposizione. E possibilmente di gusto.
L’idea di tavoloni e /o banchetti proprio non andava. Tuttavia da qualche parte la roba doveva essere appoggiata, no? Si possono usare mille cose diverse che fungano da ripiano (es: i rotoli delle funi, scatoloni, casse di fucili, casse da morto, tronchi, cavalletti e ponteggi…) . Ma bisognava anche dare un aspetto non trasandato alla serata: tutto doveva essere organico in considerazione delle opere artistiche e dei salottini. E proprio cadere nella banalità di tavoloni con tovaglie (bianche?!?) non ci piaceva.
Allora abbiam deciso che ce li saremmo fatti! Ce ne siamo usciti con delle strutture modulari in corten (o cor-ten o cortèn o cor-tèn o … ) facilmente assemblabili e smontabili.
Dopo lo studio su come suddividere gli spazi, ecco lo studio su come illuminare un’area aperta di circa 4.000mq senza che sembrasse di essere allo stadio. Per fortuna nel team è entrato a far parte Marco, l’Artista Elettricista che, oltre ad andare ad affiancare la “vecchia guardia”, ha provveduto all’impiantistica (fari, gelatine, prese, cavi, etc): non è stato uno sbattimento come lo scorso anno soprattutto grazie a lui, grazie al prezioso ed insostituibile contributo di Sara e grazie anche al nostro magazzino, che di evento in evento, è sempre più attrezzato.
C’è stata la fase della selezione e del contatto coi fornitori: a noi sarebbe piaciuto suddividere con loro il rischio economico della serata: noi diamo a te l’opportunità di farti conoscere da una platea numerosa e mediamente facoltosa, in un contesto molto interessante (pubblicità); tu non ci fai pagare il servizio di catering, ma solo il consumato. Volevamo ottimizzare i costi evitando gli avanzi di cibo e bere. Cercavamo un do ut des profittevole per tutti. Ci siamo riusciti solo al 50%: su 6 fornitori (vini, gelati, stuzzichini, prosciutti, aperitivi e cocktail, gelati) ringraziamo dunque:
- per i gelati, L’Altro
- per i vini, Enoteca Vin Più
- per aperitivi e cocktail, Hijo de Puta.
C’è stata la fase della selezione dei musicisti: essendo giugno, luglio e agosto periodo di concerti non è stato assolutamente facile trovare la disponibilità di qualche gruppo musicale, soprattutto del genere che stavamo cercando noi. Siamo fortunatamente tornati dal primo gruppo jazz-swing che ci aveva allietato in occasione di Ri-Creando: i 4fromtheblocks. In più, ciliegina sulla torta, abbiamo avuto ospiti i Kaufman (il cui cantante è membro del Gruppo Giovani dell’APIndustria di Brescia) che hanno suonato dopo il gruppo milanese.
C’è stata la fase dell’arredo: insomma, le persone invitate erano parecchie, le conferme pure. Trovare come e dove piazzare comodamente più di 300 persone non è roba da poco conto se non vuoi spendere un capitale o ricorrere a panche da sagra di paese…
Bisogna dire che i padroni di casa son stati molto disponibili nel darci accesso alle “riserve” di sedie, poltroncine, tavolini. Così come bisogna ringraziare alcune aziende associate all’API di Brescia che ci hanno aiutato chi con i furgoncini, chi con arredo, chi con del materiale, chi con degli uomini:
Alla fine ci son voluti due mesi tirati per completare il tutto: un mese per il concept, un paio di settimane per i fornitori, una settimana per arredare e tre giorni buoni per il cablaggio (+ una settimana di tempo per raccogliere materiale, organizzarlo, postare foto e video, scrivere ed impostare il blog).
ξμδλìωσηìλ
E’ assolutamente ri-doveroso ri-ringraziare tutti gli amici, collaboratori e lo staff che ci hanno aiutato nell’allestimento e nello smontaggio di
Eudaimonia [il Piacere di stare insieme].
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