Suggerimento:
mentre scorrete il blog tenete in sottofondo la musica del gruppo cha ha accompagnato la serata dell’evento: i Roggiu De Mussa Pin-A
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- Il Nome
- I Preparativi
- Cosa è (stato) Stupe-Facendo
Il Nome
Avevamo già scelto la location ed avevamo individuato il filo conduttore della serata. Ci immaginavamo come avrebbero dovuto restare gli ospiti dinanzi alle opere: |ö|. Sbigottiti, stupefatti, ammaliati, sorpresi. Volevamo che vivessero quell’atmosfera, quelle installazioni, quel parco, in quella sera, come dei bambini quando scoprono qualcosa di nuovo e…diverso, che li lascia a bocca aperta. Che la vivono fino in fondo la sopresa.
Sembrava facile trovare un nome, ma prima di arrivare a quello definitivo, ne son passate di proposte.
Alla fine bisogna ammettere che “Stupe-Facendo – l’Accademia del Nuovo Intrattenimento” era quello adatto: gli ospiti sono rimasti molto colpiti dalla serata e bisogna pure ammettere che di eventi così non se ne vedono. Siamo stati innovativi e creativi. That’s it!
I Preparativi
Due mesi di planning ed una settimana di preparazione della location. Ci siamo rotti la schiena e le gambe fino all’ultimo secondo (ed oltre…ma quante candeline c’erano da accendere?!?!) per creare la giusta atmosfera che ha accompagnato la serata.
La parte più complicata è stato il cablaggio elettrico: essendo nel parco di una villa, non c’erano delle prese a portata di mano, pertanto abbiamo dovuto srotolare centinaia di metri di matassa di cavo elettrico, fissarlo al terreno e farlo passare sotto la ghiaia dei vari camminatoi per evitare che la gente potesse inciamparvi, montare le spine e fare le varie prove di tenuta dell’impianto elettrico che, per l’occasione, è stato aumentato di portata, visto che c’erano più o meno una decina di fari da 1.000kW e 500kW, una ventina di faretti più piccoli, un’impianto audio per il gruppo musicale, più le varie luci del parco e della zona rinfresco.
Come al solito l’attività che crea invece più grattacapi (pre, durante e post) è il catering: in primis perché non sai quanta gente parteciperà (avevamo un’idea che sarebbero venute più o meno un centinaio di persone ed invece ne sono arrivate quasi 300…) e poi perché se non studiato oculatamente viene a costare un patrimonio (e per noi le spese devono essere il più contenute possibile). Dopo un po’ di pensate, siamo arrivati ad una scelta gustosa: tre diversi impasti di polpettine (circa 800 in totale), pane fatto in casa (15 pani da 500gr l’uno) a cui abbinare erbe aromatiche dell’orto, spezie ed olio artigianale dal Marocco o …l’italianissima nutella (5kg). A ciò si è aggiunto successivamente, grazie alla bontà di cuore delle donne di casa, una spuma di melanzane (1kg) e degli stuzzichini di pasta sfoglia (un paio di centinaia).
Per il bere è stato un po’ più semplice: bottiglie di spumante (60 bottiglie), pirlo (= spritz) (2 casse da 12 bottiglie), sangria (20lt), acqua (30lt), succo d’arancia (10lt).
Alla fine non è rimasto più nulla…
Lavoro semplice, ma che ha richiesto un bel po’ di tempo, è stato gonfiare le poltrone gonfiabili. Mmm… saranno state circa una sessantina, tutte messe a disposizione dal padrone di casa che ce le ha procurate apposta per l’evento. Belle, niente da dire, ma che sbattimento! Per fortuna c’era il compressore…
Chicca della serata secondo mio personale parere (nd T) è stato l’arazzo/ bandiera della TPF che sventolava all’entrata del portone. Telo bianco con disegnato sopra il nostro simbolo. Sembra facile farlo ed invece ha richiesto una giornata intera di lavoro tra fare le proporzioni, tracciare le linee in matita e colorare coi pennelli. Il risultato è stato ottimo e questa bandiera ci seguirà in tutti i futuri eventi.
Last but not least, le candele. Allora, a parte il fatto che erano davvero tante (circa 400), la preparazione dell’illuminazione “a fuoco” del parco ha richiesto: la preparazione dei sacchettini di carta piegati a nido che avrebbero accolto le candele; riempimento dei sacchettini di carta con sabbia (per non far volar via i sacchettini in caso di vento); il posizionamento di questi benedetti sacchettini lungo tutto il parco (7-8.000mq…) e attorno a varie aiuole; il posizionamento di tutte le candeline all’interno dei sacchettini; e soprattutto l’accensione di tutte quelle dannate candeline! Non solo quelle nei sacchettini, ma anche quelle che stavano sui sassi (disposti a forma di sole), attorno alla zona aperitivi. Alle ore 20 cominciava l’evento. Alle ore 21 abbiamo finito di accenderle… Un massacro!
Una menzione particolare va rivolta al Meteo che ci ha tenuto col fiato sospeso fino alla fine. Era da due settimane che ogni giorno pioveva: sera, mattina, tempeste pomeridiane… Sempre, ogni giorno. E si guardavano le previsioni ed ogni volta toppavano. Provate ad immaginare come sarebbe stato per noi, che stavamo imbastendo tutto da due mesi, se avesse piovuto quella sera… Ha piovuto un pochino il pomeriggio, ha tempestato nelle zone limitrofe (e probabilmente alcuni degli invitati non sono venuti appunto perché hanno creduto che venisse rimandato l’evento), ha tirato vento, ma alla fine…. la temperatura era adorabile ed il cielo limpido. Era ri-cominciata l’estate (dopo l’assaggio di inizio giugno). Grazie Tempo!
Che cosa è (stato) Stupe-Facendo
E’ stato un esperimento artistico (e sociale).
Quando ci è balenata l’idea di mettere a disposizione il nostro tempo per realizzare questa serata il cui cuore pulsante fosse rappresentato dalle opere degli artisti, ci siam guardati in faccia perplessi. Il sottoscritto non è un artista e ne’ è così edotto da capirci poi tanto di Arte. Come me penso la maggioranza della gente. Dunque sono un buon target di riferimento se si vuole sdoganare l’affaire Arte, molto e troppo spesso a discapito degli intellettualoidi. Non che sia colpa loro se alla fine il volgo non vi partecipa. Ma nemmeno si devono lamentare i vari organizzatori quando un evento artistico viene snobbato dalla stragrande maggioranza delle persone. Come fare dunque ad attirare l’attenzione del popolo?!?
Soluzione: l’aperitivo.
L’aperitivo rappresenta negli ultimi anni il momento di socializzazione più intenso della giornata. Abbiamo cercato di coniugare un insieme di sforzi pregni di significato (l’Arte), in un orario durante il quale solitamente si è più liberi con la testa e ci si può godere la situazione, si hanno più opportunità di vivere l’esperienza. L’aperitivo è un momento easy, non é troppo impegnativo, così come le opere proposte erano volutamente masticabili al grande pubblico … In più bere e mangiare erano inclusi nell’invito/ presenza all’evento… 😉
Nonostante l’ inganno dell’aperitivo abbiamo dimostrato a centinaia di persone quanto strabiliante possa essere la passione fatta forma grazie alle mani ed alle menti di giovani artisti. Date loro le possibilità di esprimersi e non ne rimarrete delusi!
Stupe-Facendo è stato, come Ri-Creando, una vetrina per gli 8 artisti partecipanti e per il gruppo musicale che ha creato quell’atmosfera che la serata richiedeva.
Egregia esecuzione!
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